Copit nasce il 1°
gennaio 1969 come Consorzio Pistoiese Trasporti, costituito dal Comune e dalla
Provincia di Pistoia.
(*) "Le origini di COPIT - Dalla S.A.C.A. al
Consorzio Pistoiese Trasporti
Le ragioni e le radici della sua costituzione si trovano nel
declino e nel fallimento della S.A.C.A. (Società Azionaria Cooperativa
Autotrasporti) che aveva gestito il trasporto pubblico nella provincie di
Pistoia, Lucca e Massa Carrara fin dal 1945 quando si era sostituita, in questa
zona, alla ditta Lazzi.
La Cooperativa, che aveva la sua sede a Pistoia, conobbe un
periodo di crescita e di espansione per tutti gli anni Cinquanta, quando arrivò
a contare quasi 500 soci. All'inizio del decennio successivo, però, la sua
situazione finanziaria si fece difficile e divenne più grave a partire dal
1963, quando fu evidente che la Cooperativa non sarebbe mai riuscita a superare
le difficoltà che aveva di fronte. Prese
così il via tra i lavoratori, le organizzazioni sindacali, le forze politiche e
gli enti locali un lungo e vivace dibattito sulle soluzioni possibili per poter
garantire alle popolazione delle tre province un adeguato servizio di
trasporto pubblico.
La discussione fu particolarmente viva a Pistoia e nel 1966
iniziò a farsi strada la soluzione della pubblicizzazione della S.A.C.A. e
della creazione di un Consorzio sostenuto dagli enti pubblici locali.
Superata l'ipotesi della creazione di un solo Consorzio a
carattere interprovinciale, fu data vita a tre diversi enti a dimensione
provinciale. Nacquero così il Consorzio Pistoiese Trasporti a Pistoia, il
Consorzio Lucchese Autotrasporti Pubblici (C.L.A.P.) a Lucca e il Consorzio
Apuano Trasporti (C.A.T.) a Massa Carrara.
Così, dopo tre anni di forti lotte sindacali e di un
confronto politico serrato, il CO.PI.T. divenne il gestore di tutte le linee
urbane e extraurbane della provincia di Pistoia, compresi i collegamenti con
Firenze e Empoli.
1969 – CO.PI.T. Consorzio fra Provincia e Comune di Pistoia
Il Consorzio Pistoiese Trasporti iniziò il servizio il 1°
gennaio 1969 con 218 dipendenti e 52
automezzi.
"Il Consorzio era costituito dalla Provincia e dal
Comune di Pistoia, cioè i due enti che erano stati più direttamente coinvolti
nel dibattito sulla sorte della S.A.C.A. e si erano fortemente impegnati per
sostituire la gestione pubblica all'esperienza cooperativa privata."
“Fin dall'inizio inoltre si decise di assicurare al
Consorzio nel suo insieme una gestione unitaria che superasse la tradizionale
contrapposizione tra forze politiche di maggioranza e di opposizione.” "Ne
risultò una struttura con stretti legami con la realtà politica, sostenuta da
forti contenuti democratici e sociali e gestita attraverso un accordo tra
partiti che, se pur con diverse accentuazioni, individuavano il trasporto pubblico
come uno dei principali servizi del Pistoiese da sostenere ed ampliare
costantemente."
"A questa forza 'politica' corrispondeva però una
sostanziale debolezza finanziaria e strutturale, frutto anche della situazione
ereditata dalla S.A.C.A. Nessun patrimonio immobiliare, un capitale di
dotazione limitato, un quadro dirigente tutto ripreso dalla S.A.C.A., il
persistere di pendenze giudiziarie ereditate dalla Cooperativa,
caratterizzarono infatti i primi tempi di vita del Consorzio."
"Questa situazione non impedì ai dirigenti del
Consorzio di compiere scelte importanti come, nel settore del personale,
l'inizio dell'abolizione graduale, sugli autobus urbani, della presenza dei
bigliettai progressivamente trasformati in autisti oppure l'acquisizione di
alcune linee periferiche extraurbane rilevate dalla ditta Lazzi.”
"Ben presto però la struttura del Consorzio, basata
sull'adesione di due soli enti, apparve limitata e inadeguata per uno sviluppo
del trasporto pubblico a livello provinciale."
Così, a partire dal 1971, le forze politiche pistoiesi
cominciarono a lavorare su un progetto di ampliamento della base
politico-amministrativa del CO.PI.T. attraverso l'adesione degli altri comuni
della provincia. Nel 1975 avevano già dato il loro consenso politico al Consorzio
sedici amministrazioni e l'anno dopo tutti i comuni della provincia vi presero
parte, portando gli enti consorziati a ventitre. Nel 1976 "si concludeva così il primo breve periodo di
vita del Consorzio. Si tratta di una fase in cui i servizi erano costantemente
cresciuti assieme al numero dei chilometri percorsi. Erano aumentati anche gli
automezzi, il personale e i passeggeri trasportati anche se diminuiva però
altrettanto costantemente l'incidenza dei ricavi sui costi."
1977 – CO.PI.T. tutti i comuni della provincia di Pistoia
sono consorziati
"Nel 1977, al momento dell'inizio della sua attività,
il 'nuovo' CO.PI.T. poteva disporre di 447 dipendenti e 142 autobus."
"Fin dall'inizio il CO.PI.T. cercò di affrontare la
nuova dimensione politica e territoriale in cui operava con l'adozione di una
serie di piani di ristrutturazione, l'estensione del servizio ad agente unico
sugli autobus urbani, la creazione di nuove linee, in particolare nel capoluogo
e nella Valdinievole."
"Nel 1979 entrò così in vigore la linea urbana
Ricciano-Pescia-Collodi e l'anno dopo il comune di Monsummano richiese i primi
collegamenti tra il centro e le varie frazioni comunali che furono attivati
prima in via temporanea e poi definitivamente." "Nel 1981 gli autobus
del CO.PI.T. fecero infine la loro comparsa anche a Montecatini. Nell'agosto di
quell'anno il Comune deliberò l'inizio del servizio urbano provvisorio e
sperimentale e nel settembre iniziarono le prime corse.”
"...L'allargamento del Consorzio a tutti i comuni della
provincia impose anche un ampliamento della rete extraurbana e quindi un
rafforzamento degli impianti fissi aziendali, come i settori officina e
deposito. In particolare, con i due piani di ristrutturazione delle linee del
1978 e del 1979 crebbero in maniera consistente i servizi erogati e i
chilometri percorsi.”
Contemporaneamente il sistema di finanziamento delle aziende
di trasporto italiane subì una prima importante modifica. Infatti a partire dal
1976 una serie di provvedimenti del Governo, i cosiddetti decreti Stammati,
stabilirono l'incremento percentuale massimo che la perdita di esercizio
aziendale poteva subire rispetto a quella dell'anno precedente. Lo Stato nel
contempo si assumeva l'onere di coprire la perdita così determinata, ma le
eventuali quote eccedenti l'incremento massimo stabilito erano poste a carico
degli enti proprietari.
"Anche a causa di questa politica finanziaria la
composizione del personale subì in quegli anni un'ulteriore modificazione. Il
processo di riconversione dei bigliettai in autisti fu accelerato e fu così
possibile sostenere la continua espansione del servizio.”
Nel 1981 l'istituzione del Fondo nazionale trasporti sembrò
dare una risposta a livello nazionale ai problemi del settore e garantire un
futuro più sicuro alle imprese che operavano nel trasporto pubblico ma ben
presto i capitali stanziati risultarono insufficienti rispetto alla dinamica
dei costi che crescevano continuamente. Nei primi tempi infatti il Fondo
copriva il 56% delle perdite d'esercizio ma questa percentuale andò via via
diminuendo. Anche il CO.PI.T. subì le conseguenze dell'inadeguatezza
dell'intervento statale e la parte di perdita coperta dagli enti consorziati
riprese così ben presto ad aumentare." "Comunque la gestione politica
unitaria" "di tutte le forze politiche pistoiesi e il forte
radicamento del CO.PI.T. nella società pistoiese posero l'azienda, per un lungo
periodo, al riparo da grossi problemi."
Nei primi anni ’80 "il servizio ad agente unico fu
gradualmente esteso su tutte le linee extraurbane e furono sperimentate nuove
forme di servizio che tendevano a scoraggiare l'uso del mezzo privato in città
in particolari momenti dell'anno. Nel 1988 fu così attivato, nel periodo
natalizio, il servizio Park&Bus" "primo esempio di una linea
istituita in funzione di un parcheggio scambiatore."
"Tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta
si è conclusa una fase di ampliamento e rafforzamento della presenza del
CO.PI.T. nel proprio bacino di traffico. Per la prima volta dalla sua costituzione
il Consorzio ha potuto dotarsi di un proprio patrimonio immobiliare con
l'acquisto di un palazzo nel centro cittadino per destinarlo a sede degli
uffici e dell'edificio per la nuova agenzia di via XX Settembre.
Inoltre è stata migliorata l'organizzazione dei servizi in
Valdinievole con la costruzione del deposito-officina di Lamporecchio e sulla
montagna con l'apertura della biglietteria di Campotizzoro, il rifacimento di
quella di San Marcello e la costruzione del deposito di Casotti di Cutigliano."
La già difficile situazione del trasporto pubblico iniziò
gradatamente a peggiorare, sia a livello nazionale che locale, a partire
dall'inizio degli anni Novanta. In quegli anni si manifestò chiaramente
l'inadeguatezza sia delle risorse disponibili che della legislazione che
regolava l'intero settore.
La legislazione nazionale e regionale del periodo cercò di
affrontare il grave problema del disavanzo delle aziende e contemporaneamente delle caratteristiche
del servizio erogato, prevedendo possibilità di accensione da parte degli enti
locali di mutui a carico dello Stato a copertura delle perdite del periodo
1987-1990, possibilità subordinata all'adozione di un piano di risanamento
economico e finanziario predisposto dalle aziende con cui si doveva raggiungere
l'equilibrio di bilancio entro la fine del 1996.
Per superare questo difficile periodo che, al pari delle
altre aziende, interessava anche CO.PI.T. "la Commissione Amministratrice
usò tutti gli strumenti che la nuova legislazione metteva a sua disposizione
predisponendo un radicale piano di risanamento che venne approvato
dall'Assemblea nel marzo del 1994. Il
piano prevedeva aumenti medi delle tariffe di oltre il 30% in tre anni e la
diminuzione del personale che doveva passare dalle 373 unità del 1993 alle 316
del 1996 con un decremento pari al 15% e una riduzione, attuata nel 1994,
complessiva dei servizi offerti di oltre 700.000 km all'anno"
"Nel 1994 fu compiuta anche la riorganizzazione dei
servizi in Valdinievole a seguito di un accordo tra Regione Toscana, Provincia
di Pistoia e le ditte CO.PI.T. e Lazzi, con lo scopo principale di assicurare
all'utenza una migliore offerta e una gestione economicamente più vantaggiosa
con l'eliminazione delle diseconomie dovute alla sovrapposizione dei servizi
delle due aziende." Vengono inoltre
attuate altre importanti iniziative in termini di ottimizzazione dei costi, con
interventi gestionali relativi agli impianti delle biglietterie, al servizio di
pulizia dei mezzi, e quindi al contenimento di costi e, per quanto riguardava
la gestione del personale, su recuperi di produttività.
"Tutti questi provvedimenti ebbero come effetto"
"il graduale riassestamento del bilancio." L'esercizio 1991 ha
costituito così l'ultimo anno in cui gli enti consorziati sono stati chiamati a
contribuire alla copertura della perdita d'esercizio del Consorzio."
1995 - CO.PI.T.
L’azienda per la mobilità
Il 31 marzo 1995 viene sottoscritto un nuovo atto che vede
la costituzione del nuovo Consorzio
Pistoiese Trasporti con un unico ente, un Consorzio/Azienda destinato alla
tradizionale gestione dei pubblici servizi di trasporto ma anche di "ogni
altra attività ad essa connessa o collegata" ampliando così gli scopi che
fino ad allora avevano costituito la ragion d'essere del CO.PI.T. e creando le
premesse per la trasformazione in azienda per la mobilità, consentendo di effettuare attività
complementari al trasporto pubblico locale, quali "servizi turistici e
scolastici, trasporto merci e l'impianto e la gestione di parcheggi, parchimetri
e di esercizi commerciali nelle autostazioni, prestazione di servizi per Enti e
Aziende pubbliche.
Il nuovo CO.PI.T. associa la Provincia di Pistoia ed i 15
Comuni in cui CO.PI.T. effettua il servizio, ha un organico di 322 dipendenti e
un parco di 160 autobus.
Già nel 1995 per il trasporto studenti "è stata
stipulata la relativa convenzione con il comune di San Marcello Pistoiese e
l'anno dopo un accordo analogo è stato siglato anche con il Comune di
Pistoia."
Vengono stipulate convenzioni "per la gestione delle
aree di sosta a pagamento" "con il comune di San Marcello seguita nel
1997 e nel 1999 da quelle con i comuni di Pistoia e Quarrata.”
“Anche la gestione del personale è stata rinnovata e la
nuova pianta organica definita nel 1997 è impostata in particolare sulla
flessibilità e dinamicità del lavoro." "Il riassetto delle relazioni
sindacali è stato completato l'anno seguente con la stipula di un protocollo
d'intesa sottoscritto dal CGIL, CISL e UIL che ha permesso la revisione dell'organizzazione
del lavoro e l'applicazione della parte normativa del contratto nazionale.
Contemporaneamente si è ripresa la fase di rinnovo del parco autobus attraverso
l'acquisto di 39 autobus” di cui 20 interurbani, 2 granturismo per i servizi
turistici e 12 urbani/suburbani di cui 5 a trazione elettrica e 5 con
alimentazione a metano.
"Il riassetto giuridico di tutto il settore si pone
all'interno di un nuovo quadro normativo che ha preso corpo negli ultimi due
anni", che prevede e facilita la trasformazione delle aziende speciali in
società per azioni, imponendo anche, con la legge regionale 42/1998, l'uscita
delle province dalla proprietà delle aziende in quanto enti di programmazione e
controllo del trasporto pubblico. Così, nel corso del ’98 la Provincia di Pistoia
delibera l'uscita dalla proprietà del CO.PI.T., mentre l'Assemblea dei
rappresentanti attiva il processo di trasformazione del Consorzio in società
per azioni, a prevalente capitale pubblico."
2000 – COPIT Società
per Azioni
Il 1° gennaio 2000, dalla trasformazione del Consorzio
Pistoiese Trasporti (CO.PI.T.) nasce la Società per Azioni COPIT, i suoi soci
sono i 15 comuni della provincia di Pistoia in cui viene svolto il servizio di
trasporto pubblico locale. Contestualmente la Provincia di Pistoia è uscita
dalla compagine societaria. Il processo di riorganizzazione ed innovazione del
settore ha quindi visto le aziende
pubbliche, municipalizzate e consortili, trasformarsi in società per azioni, e
poi aprirsi all’introduzione di capitali privati e ad alleanze.
Nel giugno 2001 COPIT e le aziende di trasporto pubblico CPT
di Pisa, F.lli Lazzi di Firenze, C.A.P.
di Prato, C.L.A.P. di Lucca e A.T.L. di Livorno, costituivano il
Consorzio Toscano Trasporti: primo nucleo di una allenza tra le aziende,
nell'obiettivo del conseguimento di una dimensione industriale e
finanziaria tale da poter competere nel
mercato liberalizzato del trasporto pubblico locale.
Nel primo semestre del 2004 si è conclusa la gara indetta
per la vendita ad un socio privato della quota di minoranza, pari al 30% del
capitale sociale di Copit SpA. La quota
viene assegnata al Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito dalle Società CAP di Prato (Capo Gruppo) e dalle
Soc. LFI di Arezzo, F.lli Lazzi di
Firenze, ATL di Livorno, CLAP di Lucca e CPT di Pisa.
Vengono stipulati patti parasociali secondo i
quali i soci privati esprimeranno l’amministratore delegato ed i soci pubblici
il presidente del consiglio di amministrazione.
Nel 2004 viene indetta la gara a livello regionale per
l'affidamento del trasporto pubblico locale per ambiti di bacino, per il
periodo 2004-2008. Copit partecipa per
il lotto di Pistoia con il ruolo di Capo Gruppo in Associazione Temporanea
d’Imprese con la Società F.LLI LAZZI e
per il lotto del Circondario Empolese Val d’Elsa della Provincia di Firenze, in
Associazione Temporanea d’Imprese con le altre società che svolgevano servizio
nell’area (oltre a Copit, la società
Lazzi, quale Capo Gruppo, e le società Sita,
Ranieri Bus e Puccioni Bus).
Nell'aprile 2005 Copit inizia a svolgere i servizi di TPL nei
due lotti assegnati alle Associazioni temporanee di imprese nelle quali è
presente la nostra Società, rapidamente trasformate in società cooperative a
responsabilità limitata: BluBus per il lotto pistoiese, PiùBus per il lotto
Empolese Val d’Elsa. Nel contempo
prosegue il processo di coordinamento e collaborazione sotto l’egida di Compagnia Toscana Trasporti,
oggi CTTNord, attraverso un articolato percorso.
Nel 2012 si apre l’iter della gara per l’affidamento
dell’intero servizio di TPL regionale ad un unico gestore. Copit, che nel frattempo ha stabilito di non dar
seguito alla fusione nella società CTT Nord (che invece comprende le ex aziende
municipalizzate delle province di Lucca, Pisa, Livorno, Massa Carrara) partecipa
alla gara associandosi alla S.c.ar.l. Mobit con tutti i gestori di TPL in
Toscana (ad eccezione della società Autolinee Toscane).
Nel 2017, in attesa delle decisioni della
giustizia amministrativa in merito ai ricorsi riguardanti l’espletamento della
gara regionale, tutti i gestori del trasporto pubblico locale toscano si sono
riuniti nella S.c.ar.l. ONE ed hanno sottoscritto il Contratto-Ponte proposto
dalla Regione Toscana per la gestione del TPL nel biennio 2018-2019.
Nel 2019 sono cinquant’anni che COPIT svolge il servizio di
trasporto pubblico a Pistoia e nel suo territorio provinciale assicurando la
mobilità dei cittadini, attraverso un’evoluzione inevitabilmente inserita in un
contesto legislativo nazionale e regionale e strettamente collegata al
territorio ed ai suoi mutamenti sociali.
Sono iniziative recentissime, che hanno richiesto però un
lungo periodo preparatorio ed importanti investimenti:
- L’introduzione della telelocalizzazione della rete dei bus; un’innovazione che consente alla Sala
Operativa aziendale il monitoraggio completo e puntuale dell’andamento del
servizio, ugualmente agli utenti consente informazioni sul “tempo reale” delle
corse, sia tramite app sia tramite le “paline parlanti” che indicano il tempo
di attesa reale della prossima corsa.
- L’attivazione della bigliettazione elettronica, per ora
limitata alla rete urbana di Pistoia, che ha visto l’introduzione di titoli di
viaggio digitali; per gli utenti una
innovazione veloce, semplice, affidabile e tracciabile.
Dal 01 novembre 2021, a seguito di aggiudicazione della Gara Regionale del Trasporto Pubblico Locale nella gestione del servizio di linea ad altro gestore, la società non svolge più servizi di trasporto nei bacini precedentemente serviti. Nell'ambito di detta riorganizzazione del servizio di Trasporto Pubblico Locale, Copit ha venduto tutti i propri asset e trasferito il personale dipendente.
(*) Tutti i testi virgolettati sono tratti dalla pubblicazione di A. Ottanelli "Copit Trent'anni 1969-1999" pubblicato a cura di CO.PI.T. - Copyright CO.PI.T. 1969